Codice: 9788879695568
La Biblioteca storica
di Palazzo Campana
a cura di
Monica Bocchetta e Giulia Lavagnoli
con la collaborazione di
Costanza Lucchetti
Caratteristiche del volume:
Ft. 210x300 mm, 2023, 128 pp., illustrato, cartonato
€ 25,00
Questo volume è l’esito di una progettualità ampia che si è sviluppata attorno alla campagna catalografica avviata nel 2017 e conclusa nel 2022. Terminate infatti le celebrazioni per i trecento anni dalla fondazione del Nobil Collegio Campana (1715-2015), si avvertì l’esigenza di un intervento che rendesse accessibile il patrimonio librario secondo i più recenti standard, superando le difficoltà imposte dai cataloghi cartacei realizzati negli anni Trenta e Sessanta del Novecento. Muovendo dalle prime note sulla storia della raccolta, si è riflettuto molto attentamente sulle finalità da perseguire, approdando alla scelta di superare l’ottica della sola segnalazione di una presenza (quali opere, quali autori, quali edizioni) in favore di una visione d’insieme che comprendesse anche la storia dei singoli volumi o di eventuali nuclei (da dove provengono, chi li possedette, chi li studiò). L’obiettivo irrinunciabile è parso infatti quello di andare oltre la percezione di una raccolta quale esito della ‘somma’ di tanti volumi per restituire alla collezione una dimensione più articolata fatta di specificità culturali e storiche, sottraendola così al ruolo di sontuosa suppellettile.
Grande attenzione è stata dunque posta nell’esaminare opere ed edizioni, nonché le peculiarità e i segni d’uso rilevati su ciascun esemplare, come ad esempio legature, note di possesso, ex libris, in quanto ciascuna di quelle evidenze ha contribuito a popolare il quadro d’insieme sulla storia della collezione, offrendo anche chiare spiegazioni su presenze in principio apparse come ‘incongruenti’. Si è trattato di un lavoro complesso che è stato possibile condurre con queste finalità solo predisponendo un’équipe di catalogatori con specifiche competenze e specializzazioni. Passo dopo passo sono emersi tasselli che suggerivano approfondimenti e percorsi di ricerca che, ancorché in forma parziale, si è voluto divulgare mentre procedeva la campagna catalografica. Si sono così offerti studi su singoli personaggi in riviste di settore; si è dato avvio a un’imponente campagna di digitalizzazione del patrimonio librario e alla creazione della Biblioteca digitale Campana; in collaborazione con Wikimedia Italia e Wikipedia, con l’obiettivo di sostenere la diffusione della conoscenza libera, sono state prodotte e messe a disposizione risorse digitali in open access e con licenza creative commons. Si è proseguito con la catalogazione del fondo manoscritto nel data base Manus OnLine dell’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico) e con la campagna di restauro del patrimonio librario in precarie condizioni conservative.
Avvicinandoci nel frattempo alla conclusione del percorso catalografico, si è scelto quindi di proporre nella forma strutturata di una pubblicazione quei temi e quelle ricerche che non è stato possibile presentare negli scorsi anni. E pertanto in questo volume sono confluiti gli esiti di quegli studi che costituiscono l’approdo del lavoro svolto in questi anni con l’obiettivo di far conoscere la Biblioteca storica, senza pretesa di esaustività perché la collezione di Palazzo Campana merita indubbiamente ulteriori indagini e approfondimenti: ci piace pensare che questo volume possa rappresentare un nuovo punto di partenza.
Seguendo questa linea, si è scelto di organizzare i contributi proposti in tre percorsi, che possono essere letti in stretta sequenzialità ma anche singolarmente, seguendo cioè gli interessi precipui di ciascuno. Se infatti tutti i saggi presuppongono sullo sfondo la vicenda comune della collezione, si muovono poi secondo direttrici autonome, affrontando questioni e proponendo contenuti specifici. Così la prima sezione è dedicata alla storia della Biblioteca: in un primo contributo si delinea un quadro d’insieme, con particolare riguardo alla definizione delle vicende che ne hanno determinato l’assetto attuale. I successivi due saggi si concentrano sulle novità offerte dalle ricerche: si ricostruisce su base documentaria la storia della collezione prima che venisse realizzata l’attuale sala nel 1850-1851, e si propone una lettura storico-artistica di quel vaso librario, comprensiva dei decori e degli arredi.
La seconda sezione è dedicata alla collezione la cui scoperta è articolata in tre percorsi. Da osservare che si è dovuta operare una scelta poiché il patrimonio librario offre numerose opzioni di approfondimento, e si è inteso selezionare quelle in grado di offrire uno sguardo d’insieme. Il primo contributo propone un focus sul patrimonio manoscritto, senza dubbio il nucleo che ha ricevuto nel tempo maggiori attenzioni dagli studiosi. Il secondo saggio offre un excursus sui volumi a stampa più interessanti per caratteri e specificità editoriali, consentendo di rendere evidenti i caratteri di quei volumi che una diffusa usanza riunisce sotto la vaga dicitura di rari e preziosi. E non per definire una scala di valori, sia chiaro, ma per illustrare quali elementi debbono assumere rilievo ogniqualvolta ci si pone di fronte a un fondo storico. Il terzo contributo rivela un’inaspettata presenza nella collezione: quella dei testi medici e scientifici. Navigando tra gli scaffali, si passano in rassegna le edizioni stampate tra Quattrocento e Ottocento che hanno tramandato testi fondamentali per il progresso medico-scientifico. Quando e come questi volumi pervennero a Palazzo Campana rimane ancora un quesito aperto, per quanto nel contributo si cerchi di offrire alcune prime coordinate riunendo gli esiti dell’esame bibliologico degli esemplari.
L’ultima sezione propone un viaggio alla scoperta dei personaggi che sono emersi come possessori e lettori dei volumi, studiando e decodificando sigle, timbri, ex libris, note manoscritte e altri segni lasciati sui libri. Nell’impossibilità di presentarli tutti, si è scelto di passarne in rassegna alcuni nel primo contributo del percorso, per offrire uno sguardo ampio sulle potenzialità informative della collezione. Quindi negli altri due saggi ci si è concentrati su due personaggi i cui libri hanno finito per determinare l’attuale fisionomia bibliografico-letteraria della collezione: i docenti Agostino Maria Molin (m. 1840) e Giuseppe Ignazio Montanari (m. 1870). Il primo fu il principale artefice dell’ampliamento della biblioteca nel Seminario e Collegio a metà Ottocento, con il lascito testamentario di quasi diecimila volumi, gran parte dei quali poi passati al Seminario. Il saggio propone un profilo del personaggio e illustra i volumi ancora oggi riconoscibili nella collezione. Il secondo è stato in realtà protagonista involontario della storia della biblioteca: aveva lasciato i propri volumi al Comune, che poi ne dispose un cospicuo trasferimento a Palazzo Campana per ‘risarcire’ la collezione del Collegio dopo la divisione del patrimonio con il Seminario (1899). In particolare il contributo, muovendo dai volumi miscellanei che lo stesso realizzò, ci restituisce un aspetto meno noto di Montanari colto nelle vesti di collezionista e compositore di plaquette d’occasione.