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 | Fabio Mariano Paesaggi d’Architettura con brevi note storiche sulla fotografia dell’architettura Prefazione di Stefano Papetti n. 241 foto di catalogo
Per chi si occupa di Storia dell’Architettura, della Città o del Paesaggio, credo che l’uso personale della fotografia attraverso il compasso del proprio occhio debba essere ritenuto uno strumento indispensabile di lavoro, paragonabile almeno a quello della ricerca storico-critica e documentaria. Per me lo è stato, ed ho voluto raccoglierne qui le tracce degli ultimi cinquant’anni, in un catalogo di appunti visivi che sono stati anche strumenti conoscitivi, quanto interpretativi del fenomeno architettonico.
Per meglio sostanziare il concetto ho ritenuto utile riassumere brevemente alcune tappe storiche della giovane storia della fotografia – in fondo meno di due secoli, neanche paragonabili con quella delle altre arti figurative – anche perché l’influsso esercitato dal progresso della tecnica ha svolto qui un ruolo determinante anche nell’evoluzione del linguaggio della disciplina stessa e del suo impatto culturale sulla società in senso lato, ma anche nello specifico della comunicazione della stessa architettura.
|  | Paolo Pinti ARMI e ARTE nelle Marche un viaggio per musei, chiese e castelli, nel territorio marchigiano, alla ricerca di armi antiche, alla scoperta di cose belle
Sessantotto capitoli racchiudono parte delle “scoperte” fatte in parecchi decenni di visite di musei, chiese e castelli delle Marche, alla ricerca di armi antiche e delle loro raffigurazioni in dipinti e sculture.
|  | Keoma Ambrogio Forma Urbis Firmi Regola e ornato dagli Statuti comunali alla Commissione edilizi
La Forma urbis Romae (anche detta Forma Urbis Severiana) è una complessa opera parietale, incisa su lastre di marmo, rappresentante la planimetria della città di Roma ai tempi di Settimio Severo; realizzata tra il 203 e il 211 d.C., era un tempo collocata sul prospetto del Tempio della Pace. La Forma Urbis rappresenta l’astrazione grafica della proprietà edilizia e della conformazione della città, tanto da essere considerata dagli storici una “pietrificazione” del catasto vigente all’epoca di Settimio Severo, conservato probabilmente nelle sale interne del tempio stesso.
Il presente studio ha l’intento di offrire una serie di documenti utili alla comprensione, certamente parziale, di alcuni episodi della storia urbana della città di Fermo attraverso la pubblicazione di strumenti differenti, per loro natura, dalle planimetrie storiche – comunque intensamente coinvolte nella trattazione – ma non per questo meno efficaci nella ricostruzione di una Forma Urbis. Il tessuto urbano e l’edilizia che lo costituisce si sono definiti in tempi lunghissimi, attraverso stratificazioni e modifiche che hanno progressivamente portato all’immagine spaziale e figurativa che noi oggi possiamo contemplare, determinate da interventi privati e pubblici o da una loro compresenza, sempre nel rispetto di una serie di norme e tappe fissate dalla Magistratura cittadina.
|  | Fabio Mariano La Villa Bonaparte a Porto San Giorgio. I disegni di Ireneo Aleandri
L’occasione del restauro del fondo dei disegni di proprietà della
benemerita Società Operaia “Giuseppe Garibaldi” di Porto San
Giorgio, sovvenzionato dalla Regione Marche, ha ricollocato sotto i
riflettori uno dei segni territoriali più originali dal lascito d ella pur
breve ma incisiva dominazione in terra marchigiana. Incisiva soprattutto
per le illuminate novità indotte nella sonnolenta gestio ne
amministrativa dello Stato pontificio, riforme che prolungheranno
i loro effetti razionalizzanti ben all’interno della Restaurazion e; riforme
che – vogliamo osservare – furono ampiamente ripagate con
le vaste razzie di opere d’arte perpetrate dai francesi sui patrimoni
ecclesiastici e patriziali, che presero la via su centinaia di carri verso
Milano e Parigi, e solo in parte recuperati.
|  | Keoma Ambrogio Giardini d’agrumi sull’Adriatico. Caratteristiche orografiche e architettoniche nell’antico Stato di Fermo
Gli studi sui processi di antropizzazione del territorio e sulle relative processualità storiche rappresentano, ancora oggi, un campo di studi poco praticato. Spesso il punto di osservazione attiene soltanto all’aspetto paesaggistico, dunque percettivo, ma la realtà del territorio è assai più complessa. Essa, che Saverio Muratori definiva come “il costrutto positivo ed univoco della collaborazione di uomo e natura, nostra condizione di esistenza” (Civiltà e Territorio, 1967), associa le strutture insediative ed urbane alla massima parte delle strutture di percorrenza extraurbane ed a tutte quelle di produzione primaria, e tra queste l’agricoltura. Disconoscere questa “realtà”, oltre ad essere la causa di tanta dissipazione territoriale, non aiuta la comprensione dei fenomeni storici e dei relativi lasciti testimoniali.
|  | Fabio Mariano Il Complesso di San Francesco ad Alto a Capodimonte Storia, architettura, restauri del primo insediamento francescano in Ancona
Il complesso di San Francesco ad Alto a Capodimonte, coi suoi quasi otto secoli di vita, si configura come una delle più antiche fondazioni ecclesiali di Ancona, oltre a costituire il primo insediamento francescano in Ancona che una tradizione consolidata assegna alla personale volontà del santo di Assisi.
|  | Francesca Coltrinari La Madonna della Neve di Aniello Stellato. Un capolavoro del barocco napoletano a Grottazzolina
Le città italiane hanno il pregio di custodire un patrimonio storico-artistico rilevante non solo per quantità e qualità, ma soprattutto per la stretta relazione delle opere d’arte con i luoghi in cui si trovano: esse sono inserite infatti in un contesto di relazioni, raccontano la storia dei luoghi che le custodiscono e ne esprimono valori profondi.
|  | Fabio Mariano - Andrea A. Giuliano Il Castello d'Aquino a Rocchetta Sant'Antonio tra storia e restauro
Seppur piccolo il paese ha una sua antica storia documentata nell'ambito delle trasformazioni politiche di questi territori dal medioevo alla diluizione del Regno di Napoli. Dall'evoluzione stessa dei suoi toponimi – dalla antica Rocca di Sant'Antimo, attorno alla quale si era sviluppato il nucleo urbano originario, a Rocchetta Sant'Antonio – si può rileggere la storia del paese almeno a partire almeno dall'XI secolo.
|  | a cura di M. Antonietta Crisanti - Nadir Stringa Sine quibus L’uso delle erbe officinali negli antichi vasi da farmacia
La farmacia ò sia arte farmaceutica è senza contraddizione è una delle più antiche ed è certo che la Medicina e la Farmacìa abbiano avuto nello stesso tempo la loro origine; e quella parte della Farmacìa, che si appoggia alla Chimica, è certamente quel ramo che nei primi tempi fu esercitato scientificamente.
|  | a cura di Daniela Simoni e Silvia Marani Sigismondo Nardi. La modernità della tradizione
Il volume è interamente dedicato a Sigismondo Nardi, alla vigilia del 90° anniversario della sua scomparsa.
L'artista, nato a Porto San Giorgio nel 1866, ha operato in più regioni d'Italia, collaborando con maestri del calibro di Maccari a Loreto e Mariani ad Ascoli Piceno.
|  | a cura di Germano Liberati e Mario Liberati Il Teatro Alaleona di Montegiorgio
Testi di Marisa Calisti Simona Del Bianco Virgilio Labardi Fabio Torresi Archeoclub d'Italia - Montegiorgio
|  | Giacomo Maranesi La chiesa di San Pietro a Fermo e il polittico disperso
Un recente restauro, svoltosi tra il giugno e il settembre 2010, ha fatto tornare a nuova vita il portale della chiesa di San Pietro in Penna (dal lat. pinna, roccia, rupe) a Fermo. Questo testo di Giacomo Maranesi, laureato in Teoria e Tecnica della Conservazione dei Beni Culturali presso l’Accademia delle Belle Arti di Macerata, ha il merito di riaccendere i riflettori sull’intero edificio (il cui ingresso è sito in via Lattanzio Firmiano), che costituisce un vero e proprio «scrigno d’arte» da riscoprire.
|  | Fabio Mariano Giuseppe Sacconi: il Vittoriano 1911-2011
Il Vittoriano ha festeggiato nel 2011 il suo primo secolo di vita, si tratta del monumento più rappresentativo della nuova nazione, innalzato nella Capitale d’Italia per ricordare Vittorio Emanuele II e tutta la stagione risorgimentale che portò all’Italia Unita. |  | Francesco Mariucci L’architettura della chiesa di Santa Maria del Buon Gesù di Carassai
La popolazione di Carassai, sensibilmente aumentata a seguito delle drammatiche vicende che portarono alla distruzione dell’insediamento demico del castello di Camporo e a causa del fenomeno dell’incastellamento del nucleo abitativo dell’antica pieve di S. Eusebio, percepì in modo sempre più stringente l’esigenza di creare un nuovo luogo di culto più idoneo e dignitoso.
|  | Maura Iacopini Pio Panfili pittore e incisore coordinatore Luigi Dania introduzione Sandra Di Provvido
Finalmente adeguato risalto viene tributato alla personalità di Pio Panfili dall’attenta analisi che della sua vita, delle sue opere e della sua evoluzione stilistica.
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